Come ripetutamente annunciato il n.225 di Frigidaire è andato regolarmente in edicola a 3 euro e sarà in distribuzione fino ad esaurimento per tutto il mese di giugno. Sono venti pagine tabloid a colori piene di fumetti, vignette, interventi, interviste, reportage, poster, racconti, recensioni.
Mi pare un lavoro ben riuscito. Ma da adesso conta il parere di tutti, quindi fateci sapere cosa ne pensate, scriveteci, collaborate. Mi piacerebbe che il giornale fosse, come si dice oggi, radicato sul territorio, che gli occhi di ciascuno fossero gli occhi di tutti. Per ora conta aver ricostruito uno spazio di invenzione libera e realmente autonoma.
Nell’invitare tutti ad andarsi a comprare in edicola Frigidaire, e meglio ancora ad abbonarsi, vorrei solo limitarmi a un’osservazione preliminare per chi ci ha già incontrato negli anni passati.
Viviamo in un mondo dove la stessa molteplicità delle notizie e delle idee costringe a sintesi spaventose. Ora tra queste sintesi spaventose ci siamo noi stessi di Frigidaire.
Fateci caso: in buona parte della memorialistica e della “letteratura del settore” la rivista sembra sempre scomparsa da moltissimo tempo, in genere dai mitici anni ’80.
Questo sistema di guardare al presente con lo spirito del “c’era una volta” è cominciato per noi sin dagli anni ’80 stessi. Nell’83, secondo alcuni, eravamo “del tutto cambiati” rispetto all’81, nell’85 eravamo proprio “un’altra cosa” rispetto al glorioso Male ecc.
Per mille motivi la leggenda di un Frigidaire formato esclusivamente da un piccolo manipolo di autori di fumetti (più Vincenzo Sparagna, ovvero io), forse in parte vera fino ai primissimi mesi dell’81, è stata prolungata artificialmente negli anni nonostante che gli autori di fumetti, di racconti, di testi, di foto siano stati da quasi subito centinaia e poi migliaia… Questo ha fatto vivere le nostre avventure presenti sempre al riparo di un passato tanto più mitico, in quanto conosciuto solo in superficie.
Anche stavolta, ne sono certo, i “c’era una volta” non mancheranno. Tanto più che, come vedrete o avete già visto, il nuovo Frigidaire è proprio un altro film, sia pure della stessa serie, anche rispetto a quello di sette anni fa, un film girato seguendo un soggetto (la realtà) che cambia a ritmi velocissimi, che non torna indietro.
Per questo la cosa più strana (e più stupida) che ci potremo sentire dire sul nuovo Frigidaire è che non è più quello degli anni ’80. Meno male, dico, pensate alla fatica inutile che fanno tutti quelli che cercano di ri/fare nel 2010 riviste vagamente simili al Frigidaire degli anni ’80. Insomma, cari “c’era una volta”, collezionare le figurine dei goleador del passato non è il nostro mestiere. Apparteniamo a razze diverse. Per noi l’avvenire non è ancora scritto e il campionato del mondo si deve ancora giocare. I vivi sono tutti convocati.
Per le informazioni su come abbonarsi vedi la voce “Abbònati” nel nostro sito www.frigolandia.eu
Nella foto, scattata da Roberto Simoni: Vincenzo Sparagna (direttore di Frigidaire e Presidente di Frigolandia), Maila Navarra (coordinatrice, disegnatrice e grafica, webdesigner di Frigidaire e di Frigolandia) con la prima copia del nuovo Frigidaire mensile appena ritirata in tipografia.
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