Finalmente! Dopo oltre un anno di persecuzione giudiziaria da parte della giunta del Comune di Giano dell’Umbria, il giudice Fornaci di Spoleto ha accolto integralmente le rigorose osservazioni giuridiche e di merito del bravissimo avvocato di Frigolandia Claudio Franceschini e ci ha dato ragione con una sentenza chiarissima.
Il Comune è stato condannato anche a pagare le spese del giudizio (altri soldi pubblici sprecati o ce li metterà di tasca sua il sindaco Morbidoni?).
L’incredibile e tormentata vicenda l’abbiamo raccontata varie volte. In breve la giunta comunale guidata dal sindaco “democratico” Paolo Morbidoni, aveva avviato nell’autunno 2008, senza farci sapere nulla!!!, una causa di sfratto per morosità contro Frigolandia. Causa illegale sia perché la concessione degli edifici e del parco de La Colonia non è un banale affitto privato, ma una concessione pubblica fondata sul progetto di Frigolandia e garantita da una fidejussione (dunque la morosità è anche tecnicamente impossibile), sia perché tutta la pratica non era stata notificata correttamente ai sensi degli articoli del Codice che regolano questi atti.
Ma la slealtà profonda di questo attacco consisteva anche nell’aver provocato artificialmente, con una verbale promessa di aiuto del sindaco, lo stesso ritardo nel pagamento del canone annuo.
Per questo appena saputo della minaccia di sfratto abbiamo subito pagato gli arretrati e il nostro avvocato Claudio Franceschini ha presentato una motivatissima opposizione che è stata accolta.
Ne è seguito un anno di udienze e rinvii. Finalmente, il 19 novembre, il giudice ha deciso: il Comune ha torto e deve pagare le spese di questa spericolata e ingiustificata azione giudiziaria.
Certo questa persecuzione ha provocato a Frigolandia molti danni, ma ha anche evidenziato come l’amministrazione locale, teoricamente di centrosinistra, si sia comportata come la peggiore delle amministrazioni di destra. Per questa gente la ricerca culturale autonoma è incomprensibile, l’arte è superflua e la comunicazione libera va stroncata anche con azioni sconsiderate come quella che ci ha fatto penare per oltre un anno. Questi carrieristi politici di periferia pensavano di intimidirci perché “hanno il potere”, di farci abbandonare anni di lavoro e perdere centinaia di migliaia di euro con un trucco legale, credevano in una parola di poter distruggere Frigolandia, la più libera e immaginaria repubblica del mondo, con una furbata da palazzinari.
La sentenza del 19 novembre ha dimostrato che amiamo l’arte e la fantasia, ma non siamo degli sprovveduti e che questi microberluscones con la casacca rosa e l’anima nera non ci fanno nessuna paura. Prima lo capiscono e meglio sarà per loro e per tutti.
Un sincero ringraziamento alle molte centinaia di persone che ci hanno sostenuto in questo lungo e duro percorso.
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