Sul numero 232 di Frigidaire, in edicola dall'8 marzo, vi è una mia ampia intervista ad Achille Bonito Oliva sull’Arte del 2000 accompagnata da una sua foto/poster in cui il famoso critico si esibisce nudo sul divano di casa. Non è la prima volta che ABO si mostra nudo su Frigidaire. Debuttò senza veli già nel 1981 in un servizio curato da Barbara Cannata, fotografo Sandro Giustibelli. Poi si ripeté nel 1989, fotografato insieme all’attrice Alessandra Vanzi da Carlo Maria Causati. Questa volta le foto sono di Angelo Puzzutiello, cui ha fatto da assistente d’occasione il regista Anthony Ettorre. Il concetto base che ha sempre ispirato questi nudi di Achille è che il critico deve porsi nudo di fronte all’arte, spogliato di ogni abito ideologico, di ogni pre/giudizio. L’arte richiede infatti uno sguardo limpido, poiché mal sopporta gli orpelli di un’estetica obbligata. La bellezza, come dice ABO, è infatti un anelito, un sospetto, non una dimensione certificata. Essa non obbedisce a uno schema fisso, a una precondizione, è la sorpresa, lo stupore, la meraviglia dello sguardo umano di fronte a qualcosa di mai visto, di sorprendente. Chi non sa stupirsi del mondo, chi lo guarda con gli occhiali deformanti di una qualsiasi ideologia, non può capire l’arte, che è appunto la rivelazione di un mistero, di un lato sconosciuto del nostro stesso essere.
Ma in questo momento il nudo del geniale critico napoletano, ha anche una singolare valenza politica. E’ una risposta indiretta, sarcastica e ironica a quella ipocrita difesa della libertà contro il puritanesimo, messa in scena con tanto di mutande appese, da Giuliano Ferrara e altri pseudointellettuali come lui. Vi è infatti una profonda differenza tra la semplice umanità nuda e la nudità dei dittatori, dei re, dei potenti e dei loro cinici servitori. Tutti costoro vivono di orpelli, di finzioni, di ipocrisie. Sono immersi nei loro vizi privati, ma ostentano pubbliche virtù per ingannare il popolo bue. Non a caso perseguitano chiunque si permetta di rivelare le loro nudità.
Mettendosi nudo di fronte all’arte, ABO dimostra invece che la nudità è in sé innocente e bella, anche per un uomo di 70 anni quale egli è. Oscena è l’ipocrisia di chi compra il favore della Chiesa a colpi di milioni di euro (pubblici) regalati alle scuole confessionali, o promulgando leggi anticostituzionali (come quella sul testamento biologico attualmente in discussione) scritte solo per compiacere le medioevali fissazioni di una gerarchia cattolica non molto diversa da quella che mandava al rogo “l’eretico” Giordano Bruno e contemporaneamente si abbandonava alla pedofilia più orrenda e alle orge blasfeme, così ben descritte dal marchese De Sade nelle sue 120 giornale di Sodoma.
Nell'immagine in alto: un particolare del poster inserito all'interno di Frigidaire n.232 in edicola per tutto marzo a partire da martedì 8, a destra la copertina del numero. (foto di Angelo Puzzutiello/FRIGIDAIRE)
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