Money transfert
di Vincenzo Sparagna - 13-10-2012
Quello che davvero non mi va giù, come immagino a tanti altri, del chiacchiericcio politico italiano pre-elettorale, anti e pro, è che tutti parlano esclusivamente di economia e di soldi. E’ come se fosse avvenuto un money transfert, ovvero che eletti o autoeletetti, invocati o avvocati, pensassero dalla mattina alla sera solo al denaro, si identificassero in lui. La cosa terribile è che questa grigia uniformità dei ceti alti corrisponde a una piattezza generale di pensiero della intera società, incluso il suo ventre profondo. Il valore unico, dominante, assoluto è per tutti il denaro. Beh, io credo (non da solo spero) che ciò sia mostruoso. E la cosa più grave è che questa malattia abbia contagiato (quasi) tutte le élite che governano ieri/oggi/domani le società attuali. Insomma, con questi capi senza testa stiamo freschi! D’altra parte il denaro è un cannibale che divora (anche se stesso) senza tregua, in breve si sta pappando il mondo intero. E allora? E’ una sfida mortale. Per sopravvivere dobbiamo ridurre nuovamente il denaro a mezzo di scambio. Perché il denaro, diventato capitale, oggi tende a stritolarci in tutto il pianeta. Allora non bisognerebbe parlare solo di soldi. E’ urgente mettere al centro di ogni programma la cultura, la coscienza, l’informazione, il libero pensiero, i valori della vita. Senza un profondo cambiamento qui, nelle vaste praterie della mente umana, sarà infatti impossibile liberarsi dell’inquinamento fatto di numeri e quantità che corrode il cervello di tutti. A chi non è ancora troppo ammalato dico: siate antieconomici, non ipnotizzati dall’economia! Non siate altoparlanti umani, fanatici religiosi o laici, schiavi di voi stessi e del Dio Metallo, ma ribelli, una specie coraggiosa, certe volte rara, ma non estinta.
La vignetta è di Frago, pubblicata su IL Nuovo MALE n.9 (luglio-agosto 2012).
[ Archivio Editoriali ]
|