La seconda primavera araba
di Vincenzo Sparagna - 3-6-2013
L'esplosione della rivolta in Turchia contro Erdogan, partita dalla difesa del parco Gezi di Istambul e dall’occupazione di piazza Taksim, è stata paragonata alle primavere arabe di due anni fa, ma si tratta di fenomeni molto diversi. Il confronto andrebbe fatto con la contemporanea protesta popolare contro il regime islamico egiziano del presidente Morsi e dei Fratelli Musulmani.
Perché non si tratta più, in Egitto come in Turchia, della ribellione contro regimi corrotti condotta congiuntamente da forze laiche e religiose, ma degli sviluppi di un processo globale che sta consumando l’illusione di uno Stato islamico panacea dei mali sociali. Era stato proprio Erdogan a sostenere con più energia Morsi, eppure oggi entrambi devono fronteggiare ribellioni politiche e civili non più attraversate da miti religiosi. In Egitto la rivolta giovanile contro la dittatura di Mubarak si è trasformata rapidamente in protesta di massa contro il governo integralista dei Fratelli Musulmani. In Turchia la pesante svolta islamista imposta da Erdogan insieme all’accelerazione dello sviluppo capitalistico ha unito il proletariato precario diffuso e le organizzazioni dell’estrema sinistra a quella parte assai ampia della società che non vuole rinunciare alla tradizionale laicità dello Stato turco. In un certo senso queste ribellioni parallele ricordano la “rivoluzione permanente” di cui discettava Trotski in tempi e contesti diversissimi. Dimostrano infatti che le rivoluzioni sono movimenti complessi la cui portata e le cui conseguenze non si misurano nel breve periodo. I semi di libertà gettati nella coscienza di milioni di persone possono tardare a germogliare, ma arriva il momento in cui dalla terra nera spuntano le foglie delle foreste future. Le travolgenti primavere arabe del 2011 sono state solo il primo atto di una trasformazione epocale. Ora stiamo entrando nel secondo atto. L’epilogo non è lontano, ma è tutto da scrivere e ci riguarda da vicino.
Vignetta di Giuliano, pubblicata su IL NUOVO MALE n.12 (febbraio 2013).
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