di Frigolandia - 25-3-2015
Per la prima volta a Piacenza in mostra l’Arte Maivista di FRIGIDAIRE, una rassegna di opere originali firmate dagli autori della storica rivista: dai fondatori Vincenzo Sparagna, Andrea Pazienza, Stefano Tamburini, Filippo Scozzari, ad alcuni degli artisti che animano la "factory" di FRIGOLANDIA, città immaginaria dell'Arte Maivista, fondata nel 2006 in Umbria, forma attuale della lunga avventura estetica di Frigidaire che, da 35 anni, continua a sorprendere.
L'"Arte Maivista" è la definizione inventata da Andrea Pazienza e Vincenzo Sparagna per dare un nome in primo luogo ai disegni dello stesso Sparagna, ma più in generale all'arte, al gusto e all'idea di bellezza della rivista Frigidaire. Il Maivismo è una categoria insieme beffarda e seria: è la parodia sarcastica dei vari "ismi" dell'arte moderna, ma anche un invito a liberarsi da ogni pregiudizio dello sguardo, per gustare nella loro originalità le opere d'arte quasi sempre ignorate dalla critica tradizionale e catalogate "solo" come satira, fumetto, illustrazione.
L'esposizione è una rassegna di opere, serigrafie e stampe originali, a cura di Camillo Vegezzi e Giulia Timò ed è organizzata dalla Galleria Il Lepre in collaborazione con FRIGIDAIRE, IL NUOVO MALE e il Museo dell’Arte Maivista della Repubblica di Frigolandia.
Quando: dall'11 Aprile al 3 Maggio 2015
Dove: Galleria Il Lepre, Via Felice Frasi n.20, Piacenza (ingresso gratuito)
Inaugurazione: 11 Aprile 2015 alle ore 18. Sarà presente il direttore di Frigidaire, Vincenzo Sparagna
Orario della galleria: tutti i giorni anche domenica 10:30-12:30 / 16:00-19:00, lunedì e giovedì su appuntamento.
Contatti e Informazioni
Repubblica di Frigolandia: tel. 0742 90570 - 334 2657183 - mail frigilandia@gmail.com
Galleria Il Lepre : tel. 349 6746906 - mail: camillovegezzi@gmail.com
"L'ARTE MAIVISTA di FRIGIDAIRE"
di Vincenzo Sparagna
direttore di FRIGIDAIRE e IL NUOVO MALE
"L’idea dell’Arte Maivista nacque 30 anni fa, nell’aprile 1985. Ci trovavamo, Andrea Pazienza ed io, a preparare il n.1 di Frìzzer, una rivista sperimentale da far uscire in parallelo con Frigidaire. Andrea aveva scelto per l'occasione di fare l'Imprinter, una specie di vicedirettore artistico supremo. E in tale qualità voleva pubblicare sulla nuova testata anche i miei disegni, che fino a quel momento avevo sempre tenuto fuori da Frigidaire, non essendo né fumetti, né propriamente illustrazioni. Ma come definirli, come presentarli? Li facevo dall'adolescenza ed erano tanti, ma, a parte lui e pochi altri, quasi nessuno li aveva visti. Fu un lampo geniale: era Arte Maivista! Ci scherzammo su. Era una definizione storica, ma anche beffarda. Stimolava a creare connessioni, faceva riflettere sull'arte in generale. Man mano che uscivano i numeri di Frìzzer approfondimmo la trovata iniziale. Andrea interveniva sui miei disegni con figurette di contorno e un suo commento "critico". Era proprio divertente, così decidemmo di scrivere un manifesto e una dichiarazione degli artisti maivisti. E ragionando su quel'idea le attribuimmo nel tempo un respiro più ampio. Perché l'Arte Maivista è in fondo tutta quella che Frigidaire ha cercato e pubblicato: un'arte che c'era ma non veniva considerata tale, che sorprende ogni volta, che rifiuta la sterile e salottiera distinzione tra alto e basso, popolare e d'élite, un'arte dell'invenzione libera, che può ispirarsi ai graffiti metropolitani come a Leonardo, a Bosch come a Goya, al futurismo come al grande Gustavino o ai preraffaelliti. E d'altra parte la vera arte è sempre maivista, poiché attraversa il tempo, parla a epoche e genti diverse, si stacca dalle sue origini sociali e culturali per raggiungere una dimensione universale. Anche i capolavori più celebri, visti e stravisti, sono in ultima analisi maivisti, poiché provocano ogni volta un'emozione nuova, rivelano un dettaglio segreto, una loro verità nascosta. Il mistero dell'estetica è tutto qui ed è per questo che confina con il mistero di Dio, per cui ogni arte è sacra, non solo quella di soggetto religioso. L'arte vera è infatti una ricerca dell'inconoscibile, un flash improvviso che illumina le leggiadre fanciulle di Botticelli come la fredda New York di Stefano Tamburini, i santi del Beato Angelico come le roventi pitture di Gianni Cossu, i morbidi e crudeli pupazzetti di Ugo Delucchi, le fantastiche invenzioni surreali di Maila Navarra. Nello stesso modo è Arte Maivista la mia come quella del caro Andrea Pazienza, inventori sarcastici del Maivismo per sfidare con la nostra arrogante giovinezza creativa il tempo e il destino..."
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