Il bipolarismo, la malattia politica profonda che affligge e mortifica l’Italia, ha dei curiosi effetti distruttivi sull’intero sistema politico italiano, un tempo democratico.
Tra i molti effetti perversi della riduzione artificiale della politica a competizione tra due “ca(m)pi”, come il dominio assoluto della maggioranza, l’inutilità del Parlamento ed altre quisquilie disastrose, uno è particolarmente curioso e in questi giorni sotto l’occhio di tutti.
E’ la riduzione del Presidente della Repubblica, da garante super partes di un Parlamento sovrano a garante del bipolarismo stesso, forzosamente rispettoso della maggioranza che ha il potere assoluto, ma con un occhio di compassione per la povera minoranza, che però non può essere incoraggiata…
Certo il Presidente ha formalmente l’obbligo di rispettare e far rispettare la Costituzione.
Ma quale Costituzione deve rispettare un Presidente bipolare?
Quella originale, che prevede un Parlamento sovrano, o quella attuale, la costituzione “materiale” che ha ormai consolidato al governo, grazie ai premi di maggioranza, il potere del “capo” di una maggioranza “assoluta” anche se relativa?
Napolitano, che è un uomo onesto, per essere correttamente “bipolare” firma leggi che probabilmente lo ripugnano, ma che sono state scritte da quella maggioranza che lui deve rispettare come unico “sovrano” di fatto e di diritto.
Per liberarsi la coscienza, invia poi messaggi di perplessità a un Governo, che tranquillamente, tra un ossequio e uno sghignazzo, se ne frega.
Quello di Napolitano è così un oscillare pallido e assorto tra il rispetto per il nuovo potere e la riserva con riserva.
Se contrastasse il governo come dovrebbe fare, almeno quando promuove leggi palesemente anticostituzionali (come l’ultima legge sulla sicurezza), non sarebbe più un presidente bipolare, ma un presidente e basta.
Pourtroppo un presidente semplice non ce lo regala più nessuno, la conseguenza del bipolarismo è che abbiamo un presidente bipolare... e dobbiamo tenercelo caro.
Perché cosa accadrà dopo Napolitano? Se si sente male, se muore… brrrr, che brividi.
Lui infatti prova a restare in equilibrio tra l’errore riparabile e l’orrore illimitato, ma il prossimo potrebbe essere molto, ma molto peggio.
Vignetta di Fabrizio Fabbri.
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