Il puttanaio di Arcore scoperto (si fa per dire, poiché in fondo già si sapeva) dai giudici di Milano ha scatenato una singolare gara tra i potenti e i prepotenti a chi è più morale. E non solo da parte degli oppositori di Berlusconi, tutti regolarmente “sgomenti”, “turbati”, “indignati” dalle seratine in casa del premier, anche da parte dei berluscones medesimi… i quali difendono la straordinaria “generosità” del loro boss, che spiegherebbe le migliaia di euro intascati dalle ragazze (tutte povere e in difficoltà…), il milione e duecentomila euro prestati a un “caro amico” come Lele Mora (poi, si dice, steccato con Emilio Fede per generosità riflessa…) e un’infinità di altri gesti nobili dello stesso tipo che Berlusconi terrebbe nascosti perché, raccontano i suoi fedeli, non gli piace vantarsi… Inoltre mentre gli antiberlusconi gridano all’insulto alle donne perpetrato dal presidente del Milan con le sue cene bunga bunga, i berlusconiani gridano all’insulto alle donne di chi chiama prostitute le ragazze che lo vanno a trovare... Insomma siamo in piena confusione. Moralità, immoralità, milioni, puttane, generosità, ricatti… tutto si mescola nel consueto minestrone televisivo fatto di urla ininterrotte, il cui unico risultato è confondere i poveri spettatori. Alla fine qualcuno fa il tifo per Berlusconi, qualche altro per i suoi oppositori, cosa che viene immediatamente registrata dai sondaggisti, che incassano altro denaro per le loro sentenze fatte di numeri ottenuti da un migliaio di persone, che dovrebbero rappresentare l’intera popolazione.
Cosa dire rispetto a questo casino, nel doppio senso di confusione e di bordello?
Prima di tutto bisogna ricordare che l’uso del denaro per soddisfare le proprie voglie personali è del tutto “normale” con i tempi che corrono. Del resto la morale religiosa è da un pezzo scomparsa dalla scena e la morale laica è un fantasma senza corpo. In una società che celebra il denaro come misura del successo umano, anzi che identifica l’uomo con il denaro che guadagna o possiede, è piuttosto curioso rimproverare a chi ha molto denaro di servirsene per fare quello che gli pare. Altrettanto curioso è rimproverare a chi non ha denaro di vendersi a chi ne ha. La prostituzione femminile o maschile è diventata moderna perché non si accompagna più ad alcuna condanna “morale”. Condanna che non colpisce neppure più la prostituzione del pensiero in nome del denaro e dell’interesse. Pensiamo a un Feltri, a un Belpietro, ma anche a tanti bellimbusti e mezzibusti teoricamente di sinistra, in pratica con le tasche cariche di soldoni.
La verità vera, spiegava già Karl Marx più di 150 anni fa, è che se non si mette in discussione la diseguaglianza e l’ingiustizia sociale del modo di produzione capitalistico è ipocrita appellarsi alla morale come freno all’immoralità implicita nel sistema. E’ la stessa ipocrisia di chi invoca un capitalismo “etico”, come se l’etica del capitalismo non fosse l’accumulazione di profitto, dunque di denaro a scapito di qualsiasi morale.
Vi è sì una differenza tra la loro morale e la nostra, ma non ha nulla a che fare con il sesso in sé.
“Loro”, i padroni e beneficiari del sistema con tutto il codazzo dei tanti clientes che campano di “briciole milionarie”, pensano che sia morale sfruttare gli altri per arricchirsi e moltiplicare il capitale. “Noi”, gli sfruttati di qualsiasi paese, razza e condizione, pensiamo che sia invece morale abbattere il capitalismo e inventare un nuovo modo di gestire la produzione e il consumo che renda gli esseri umani liberi di vivere e di essere felici.
La differenza è tutta qui. Ed è per questo, non perché si diverte con le ragazze, che Berlusconi per noi è l’espressione più disgustosa di un mondo organizzato in modo profondamente immorale.
Nell'immagine in alto: una vignetta di Fabrizio Fabbri pubblicata su Frigidaire n.231 in edicola per tutto il mese di febbraio 2011.
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