L'ultima trovata (speriamo solo pubblicitaria) del governo Berlusconi, nella persona del suo Ministro degli Interni, lo sceriffo e batterista Bobo Maroni, è di “ripulire Lampedusa” dagli extracomunitari che vi approdano fortunosamente dopo terribili e spesso mortiferi viaggi attraverso il Mediterraneo. Per impedire gli sbarchi il Ministro ha promesso ai lampedusani una soluzione finale: rimpatri immediati e un rigoroso “accordo” con la Libia per fermare in Africa i disperati che cercano di raggiungere l’Italia via mare.
I rimpatri immediati, va detto subito (e ha detto subito anche la magistratura, l’Europa, l’Onu ecc.), sono illegali. Non si può espellere qualcuno senza aver verificato chi è, da dove viene e perché è venuto. Molti dei migranti hanno diritto allo status di “rifugiati” e tutti, ricorda anche il Papa, sono da considerare inoltre esseri umani dotati di diritti. Perciò, nella civile e democratica Italia, così come in Europa, non li si può imbarcare alla cieca su un aereo e scaricarli chissè dove.
Per questo i “rimpatri immediati” promessi da Maroni sono, fortunatamente, solo una sciocchezza.
Più complessa è la questione dell’intesa con la Libia.
Qui la odiosa politica che va sotto il nome di “contrasto all’immigrazione clandestina” rivela pienamente la propria natura razzista e omicida. Infatti, a cambio di miliardi e favori, l’”amico Gheddafi” dovrebbe incaricarsi di impedire gli imbarchi, anzi bloccare i profughi già nel deserto, prima che raggiungano la costa. Vorrà davvero farlo? Potrà farlo? Come ci riuscirà? O come farà finta di riuscirci per farci sborsare qualche vagonata di soldi? Di ciò Maroni non si occupa, a lui sembra interessare solo il risultato...
Ma, delegando ai libici il compito di “bloccare” il flusso dei migranti verso l’Italia, firma una cambiale in bianco a Gheddafi e affida la sorte di alcune decine o centinaia di migliaia di profughi all’arbitrio del suo crudele regime.
Ora agli smemorati italiani, che si lasciano prendere in giro un giorno sì e l’altro pure, va ricordato che fino a pochi anni fa il regime di Gheddafi, allucinante dittatura retta da un sistema di terrore e da una polizia segreta crudele e spregiudicata, era giustamente descritto da giornali e TV come uno Stato nel quale torture, abusi e violenze erano vita quotidiana. Adesso di questa canaglieria libica non si parla più. Berlusconi ha incontrato Gheddafi nella sua tenda, impegnando l’Italia a costruirgli un’autostrada gratis, Maroni ha fiducia nella efficienza repressiva della sua polizia corrotta.
In altre parole il truce colonnello Gheddafi, oltre che ottimo e superpagato fornitore di gas e petrolio, ci sta per vendere, grazie agli accordi sbandierati da Maroni a Lampedusa, anche la sua abilità nel reprimere, uccidere o far scomparire chi gli dà fastidio.
Noi ci limiteremo a pagargli il disturbo, ma saranno le sue truppe e la sua polizia a provvedere ai migranti che vengono da tanti paesi africani. Se poi rimanderanno i profughi a morire nel deserto o li elimineranno cancellando le tracce, non sarà affar nostro. E comunque non se ne saprà niente, visto che in Libia non c’è libertà di stampa e da noi ce n’è ben poca.
Così ecco un nuovo tipo di razzismo: il neorazzismo creativo o neocoloniale. Noi italiani continuiamo a far la parte dei “buoni”, che tutti i santi giorni vedono il Papa in TV, ma assoldiamo il feroce e disumano gendarme libico per fare “il lavoro sporco”. La destra xenofoba, dopo aver chiesto invano di bombardare i gommoni, ora, più astutamente, vuole che i libici facciano “scomparire” i migranti senza scandalo, a prezzi di saldo.
E la ex sinistra? Protesta, si indigna per questo nuovo scenario da genocidio strisciante? Non sembra. Intorno a Maroni e ai suoi proclami di battaglia un cupo silenzio. Tacciono tutti.
Il neorazzismo creativo ha pure questa qualità: è invisibile.
Per concludere vorrei fare un’ultima osservazione. Il proposito di Maroni &C., oltre che impocritamente omicida, è risibile, velleitario. Perché forse Gheddafi farà davvero, in cambio di soldi contanti, la faccia feroce per un po’ e “ripulirà” le sue spiagge da qualche migliaio di profughi, forse altre migliaia moriranno inutilmente nel deserto, ma il flusso di centinaia di migliaia, di milioni di esseri umani che fuggono dalla miseria e dalle guerre africane (da noi spesso fomentate, sfruttate e armate…) non si arresterà, continuerò su vecchie o nuove strade.
Nessuno può pensare di costringere alla fame la maggioranza degli abitanti di un continente grande tre volte l’Europa e abitato da quasi 800 milioni di persone. I più arditi, i migliori, passeranno comunque, verranno e torneranno e verranno ancora, perché viviamo già su un pianeta unico, le frontiere sono barriere di carta, ognuno è già straniero anche nella propria terra….
Il neorazzismo creativo dei Maroni servirà solo a generare tra i nuovi italiani che abiteranno la penisola odio per la memoria delle inutili persecuzioni subite.
Coloro che venivano in pace e furono trattati da nemici saranno nemici.
Invece del sentimento di fratellanza, che sarebbe il frutto naturale di una politica dell’accoglienza solidale e di aiuti seri all’Africa, prevarrà in chi verrà a vivere in Italia quello della rivincita: occhio per occhio, dente per dente. E sarà durissima per tutti: vecchi e nuovi italiani.
Foto di Mario Pischedda (2008) : "Il bisogno autentico di significanza, di passione, di soggettività, di collettività, di prospettive di trasformazione di una realtà planetaria altrimenti gelida, eterna, immutabile. essenzialmente tediosa." - "Giovane, bello e abbronzato".
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