Idee e persone
di Vincenzo Sparagna - 23-1-2013
Quando leggerete queste righe saranno passati un bel po’ di giorni dal seguitissimo intervento di Berlusconi alla trasmissione Servizio Pubblico.
Certamente fior fiore di commentatori si saranno cimentati nell’analizzare chi ha vinto e chi ha perso, chi ci ha guadagnato in soldi e in audience e chi in consensi. Eppure ho il fondato sospetto che, nel clima di generale decadenza del costume politico italiano, a quasi tutti sarà sfuggito il nocciolo essenziale, il segreto inconfessabile di questa come di altre esibizioni elettorali. Questo segreto è semplice, trasparente come l’acqua. In luogo delle idee, il ruolo di protagonista di questi eventi mediatici spetta alle persone, trasformate dal mezzo televisivo in personaggi di una commedia.
Dietro il velo delle parole, delle allusioni, dei cosiddetti fatti di cui si parla (inverificabili per i più), a catturare la nostra attenzione e disputarsi la nostra simpatia sono questi personaggi.
In fondo ci viene proposto di scegliere non tra programmi o progetti diversi, ma tra il volto sorridente di Berluskaiser, la faccia abbronzata di Sant’Oro appena rientrato dalle Maldive, la voce querula di Travaglio, il sorriso idiota di Vauro. Naturalmente nella sceneggiata personalistica, ridotte le idee a rumore di fondo, chi non conta nulla siamo proprio noi spettatori, target propagandistico, volgare materia bruta per i prossimi sondaggi di opinione.
Certo gli attori si esibiscono facendoci l’occhiolino, cercando di catturare la nostra simpatia con l’ironia studiata o la battuta improvvisata, ma proprio il parlarsi tra loro per impressionare noi in sala certifica l’incolmabile distanza tra chi è sulla scena e chi non ci salirà mai. Ed è questa la prova più chiara della crisi profonda della democrazia italiana, che da esercizio del potere popolare, sia pure in forme delegate, si è trasformata da qualche decennio nelle estenuanti sfide-spettacolo di un clown contro un altro, a chi fa più ridere o farà più piangere.
Vignetta di Fabrizio Fabbri, pubblicata su FRIGIDAIRE n.230 (dicembre 2010/gennaio 2011)
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