Migranti: un patto scellerato
di Vincenzo Sparagna - 19-3-2016
Le immagini del campo profughi di Idomeni in Grecia, una sterminata distesa di tende nel fango davanti alla blindata frontiera macedone, hanno fatto il giro del mondo. Sono decine di migliaia di persone, la metà bambini. La maggioranza di loro viene dalle zone di guerra della distrutta Siria ed ha attraversato tra mille pericoli (molti sono morti) il braccio di mare che separa la costa turca dalle isole greche orientali. Ma insieme ai siriani c'è anche chi fugge da Pakistan e Afghanistan, paesi che "ufficialmente" non risultano "in guerra" anche se pure là non si è mai smesso di combattere. Infine a Idomeni vi è una minoranza di profughi che viene dal Kurdistan iraniano, irakeno, siriano e turco. Sono persone che hanno viaggiato a piedi per migliaia di chilometri pur di sfuggire alla feroce repressione che ovunque si abbatte sulla loro etnia. Rispetto a questa massa di disperati il recente accordo tra l'Unione Europea e la Turchia è un insulto ai diritti umani e alla dignità di tutti i popoli civili. L'Europa si è infatti impegnata a pagare ben sei miliardi di euro al regime del dittatore turco Erdogan purché si "riprenda" una parte dei profughi che con tanta fatica sono riusciti ad arrivare sulle isole greche. Si tratta di una clamorosa violazione del diritto d'asilo riconosciuto dall'ONU e di uno sporco baratto economico sulla pelle di migliaia di innocenti. Ma il patto scellerato è anche un incredibile riconoscimento di affidabilità democratica dato a un governo che se ne frega di qualsiasi diritto e continua a imprigionare giornalisti, opprimere i suoi stessi cittadini e massacrare i curdi. Né bisogna dimenticare che proprio la Turchia di Erdogan è la principale retrovia dell'Isis, che dai turchi viene rifornito di merci e armi e difeso militarmente con pesanti bombardamenti sui curdi che combattono i tagliagole di Al Baghdadi. La cosa più sbalorditiva è che questo umiliante baratto è stato sottoscritto all'unanimità dai 28 governi dell'Unione (nonostante le deboli e inutili proteste di qualcuno sulle violazioni della libertà di stampa in Turchia...). In un colpo solo gli indegni governanti europei hanno cancellato secoli di storia. Pensate che nel 1683 l'armata ottomana guidata dal Gran Visir Merzifonlu Kara Mustafa Pasha venne fermata dopo un'aspra battaglia alle porte di Vienna dall'esercito multinazionale al comando del re polacco Giovanni III Sobienski, mentre ora i leader europei riuniti hanno deciso di concedere visti illimitati ai turchi e pagare tributi miliardari al grottesco sultano Recep Tayyp Erdogan solo per respingere chi cerca di salvarsi dalle guerre in corso: una vergogna. Oltretutto questa resa vigliacca non fermerà i profughi, che arriveranno per altre vie e da altri mari, moltiplicherà solo la loro tragedia e la nostra infamia.
In alto: vignetta di Frago pubblicata su FRIGIDAIRE n.234, di maggio 2011.
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