Alle prossime elezioni europee, ultime elezioni libere con proporzionale e preferenze, ci sarà un ostacolo in più per le minoranze, lo sbarramento al 4%, soglia utile minima per avere uno o più deputati al Parlamento di Strasburgo.
Questo sbarramento, deciso all’ultimo momento in perfetta convergenza da PDL e PD, è uno degli ultimi passaggi di quella sorta di delirio maggioritario che da quindici anni ha svuotato la ex democrazia italiana, costringendola a un lungo periodo di sospensione, a una infinita transizione… verso il peggio.
Alla base di questo delirio maggioritario vi è la perdita assoluta di memoria di quella che è stata da sempre la storia italiana. Una storia inventata e fatta crescere da minoranze illuminate, talvolta isolatissime, altre, rare volte, supportate da ondate popolari di breve durata.
I momenti neri sono puntualmente venuti quando le minoranze sono state schiacciate da maggioranze prepotenti e barbare, da masse ipnotizzate dagli slogan e dalla propaganda.
Gli stessi “grandi partiti di massa” democratici in quello che hanno creato di positivo per lunghi decenni sono stati il prodotto dell’intelligenza e della lungimiranza di piccoli nuclei di persone, a lungo costrette perfino alla clandestinità o alla galera. E infine come non ricordare le battaglie civili del caro Marco Pannella, la solitudine controcorrente di certi suoi momenti di protesta, i suoi scioperi della fame e della sete, campagne controvento e controtempeste…dal divorzio all’aborto, dall’apertura dei manicomi all’antiproibizionismo.
Vi è dunque palesemente una verità, certe verità, o almeno una parte di verità che solo le minoranze vedono e agitano. Tentare di cancellarle è perciò un errore di intelligenza, oltre che una sciocca mascalzonata politica.
Ma ormai la frittata è fatta, lo sbarramento, anzi gli sbarramenti sono ovunque.
Come presentarsi allora? Più uniti? Macchè… Già a sinistra del PD si profilano per le elezioni Europee almeno due schieramenti: da un lato un’alleanza tra Verdi, socialisti e ex di Rifondazione al seguito di Niky Vendola, dall’altra un’alleanza tra il Partito della Rifondazione e i comunisti italiani al seguito di Oliviero Diliberto. Ma potrebbe farsi vivo anche qualche altro “comunista” in vena di esibizioni elettorali. Insomma non è manco detto che le liste a sinistra del PD siano solo due, potrebbero essercene tre, quattro, cinque, chissà. E l’Italia dei Valori di Di Pietro poi dov’è? A sinistra, a destra, a fianco di Dio Padre o avanguardia di Belzebù?
La stessa moltiplicazione di liste e listoni accadrà a destra, dove ci aspettiamo, oltre ai soliti boss di zona, spesso raccolti dietro il faccione maggioritario del dottor Berluska, un bel numero di miniliste razziste e xenofobe, seminatrici di odi inestinguibili…
Insomma più le minoranze vengono idealmente e praticamente compresse e cancellate, più se ne sviluppa una loro curiosa “caricatura”, si formano, accanto a pochi nuclei di pensiero seri e veri, infinite pseudominoranze, gruppi misti aggregati nel nome della soglia, altri “senza speranza” a caccia solo di un po’ di visibilità, altri fanatici dei discorsi osceni in luogo pubblico…
Nave senza capitano, nostromo e timoniere, pilotata alla meglio da un solitario skipper dilettante…, l’Italia non affonda ancora solo perché le Alpi la tengono stretta all’Europa. Ma, senza un cambio di rotta, gli uragani contemporanei la spingeranno presto nei gorghi di una depressione senza ritorno.
E allora, troppo tardi!..., le attuali “maggioranze” si scioglieranno amare, come l’erba ghiacciata in primavera, e le troppe minoranze senza idee scompariranno al seguito.
Vignetta di Giorgio Franzaroli.
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