FRIGIDAIRE
IL NUOVO MALE
VINCENZO SPARAGNA
FRIGOLANDIA
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FRIGOLANDIA: Museo e redazione di FRIGIDAIRE e IL NUOVO MALE, rivista di satira diretta da Vincenzo Sparagna. Coordinamento e grafica Maila Navarra
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FRIGIDAIRE e IL NUOVO MALE, rivista mensile di satira e idee in edicola in tutta Italia. Direttore Vincenzo Sparagna, coordinamento e grafica di Maila Navarra
Vincenzo Sparagna e il suo alter ego Tersite, direttore di FRIGIDAIRE e IL NUOVO MALE, co-direttore ed editorialista de IL MALE 1978-1979-1980-1981

Intervista a San Vincenzo Sparagna da Frigolandia,
protettore della Satira, patrono de Il Male disegnato

Intervista a Vincenzo Sparagna, di Luca Mirra
Per b Magazine - Associazione Officina di Comunicazione (giugno 2015)

Vincenzo Sparagna ha appena pubblicato il suo nuovo libro illustrato "Vita, imprese e avventure di Nonno Gramsci". Il protettore de il Male, portatore (since 1946) della parola satirica e del dono immorale, si affaccia dal Monte della Risata e non smette di ridere.

Nel 1978 entra nella redazione de Il Male firmandosi Tersite. Nell'estate 1980 annuncia con un articolo su una falsa Pravda distribuita clandestinamente in Urss: "la Russia ha sconfitto i dèmoni. Né Unione, né Socialiste, né Sovietiche, solo Repubbliche". Nell'autunno 1980 fonda con Stefano Tamburini, Filippo Scozzari e Andrea Pazienza la rivista Frigidaire. Nel 1985 con Andrea Pazienza crea, in parallelo con Frigidaire, il mensile Frizzer, sulle cui pagine i due inventano il movimento dell'Arte Maivista. Nel 1990 dà vita a il Lunedì della Repubblica, un giornale falso/vero che fa il verso alla Repubblica, che all'epoca non usciva di lunedì. Nel 1995 lancia Il Nuovo Male, sempre in parallelo con Frigidaire. Nel 2005 fonda la Repubblica di Frigolandia a Giano dell'Umbria in provincia di Perugia. Qui ha sede oggi il Museo dell'Arte Maivista e si trovano le redazioni di Frigidaire e de Il Nuovo Male, che sono tuttora in edicola. Di recente è uscito in Italia e Spagna il suo ultimo libro, "Vita, imprese e avventure di Nonno Gramsci", illustrato da Saverio Montella.

Ho fatto quattro chiacchiere con il Maestro...


Dopo tanti anni di Satira ti viene ancora da ridere?
La capacità di ridere è uno dei doni più importanti della vita. Il riso libera energie positive e ci permette di affrontare anche le situazioni più drammatiche con un certo distacco. Non a caso l'ironia è una qualità che appartiene più ai poveri che ai ricchi, più ai meridionali che ai settentrionali, più a chi ha passato un sacco di guai che a chi ha vissuto senza problemi. La risata esorcizza, ristora, ci fa vedere gli avvenimenti nella loro giusta prospettiva. La satira ci permette di guardare il presente da un futuro diverso, ci proietta in avanti. Per me è un condimento essenziale dell'esistenza, un linguaggio cui non saprei e non vorrei mai rinunciare. Una vita senza sorriso è forse perfino peggio di una vita senza amore.

Come si può combattere il qualunquismo dell'italiano medio? Come si risveglia la coscienza di un popolo rincoglionito definitivamente dalla malatelevisione e dalla mala informazione mediatica?
Ecco una domanda davvero complicata. Poiché non c'è una ricetta semplice per combattere il pessimo gusto, la cattiveria profonda e la mediocrità dei valori dominanti, che sono imposte e inculcati ogni giorno da un sistema malato e perverso. Ma credo che se ci si conserva liberi, si respingono i pregiudizi e si ragiona con la propria testa, si può anche riuscire a modificare questa tristissima realtà. Il qualunquismo dell'italiano medio, come lo definisci tu, è infatti il frutto marcio di una degenerazione progressiva di quello che per secoli è stato invece il genio italiano che ha illuminato la storia e il pensiero del mondo intero. Sono convinto che al fondo di ciascuno di noi resti una traccia di quel genio positivo. Si tratta di riscoprirlo, valorizzarlo, non arrendersi alla miseria di una società che ci propone come valori centrali della vita egoismo e arrivismo, ma che poi, a guardar bene, rende infelici quasi tutti, in alto e in basso.

Qual'è, perché e com'è il rapporto del Male e Frigidaire con la rete?
La rete ha creato una straordinaria opportunità di diffusione di un pensiero e di un'informazione orizzontale che può viaggiare da me a te, da ciascuno a tutti. Per noi è un'opportunità in più, moltiplica la nostra indipendenza. Poi si tratta di non perdersi nelle infinite false strade che la rete propone (penso per esempio alla vera e propria mania complottistica tanto in voga sul web) e soprattutto di non farsi travolgere dal rumore di fondo, che è, almeno nell'occidente sedicente democratico, la versione moderna della vecchia censura di regime.

A chi vuoi più bene tra Pertini e Marx, e in che modo queste due figure hanno influito sul tuo pensiero e nella tua vita?
Pertini l'ho conosciuto di persona, perché ci invitò al Quirinale nel 1979 e ci offrì un buonissimo pranzo. Era un uomo coraggioso e spiritoso, un partigiano rivoluzionario coerente e affettuoso che a tavola ci diceva allegramente "Mangiate ragazzi, qui è tutto gratis". Come non volergli bene? Con Pazienza gli abbiamo dedicato un intero libro, un vero capolavoro dove ci sono mille avventure fantastiche del giovane Paz e del vecchio Pert... una specie di nonno buono e avventuroso. Il rapporto con Marx è ovviamente diverso. Lui è stato uno dei pilastri della mia formazione culturale e umana. Intorno ai venti anni ho letto e studiato le sue opere, che considero un contributo fondamentale al pensiero umano. Potrei dire che se dieci anni dopo ho voluto tanto bene a Pertini e ho così apprezzato il suo rigore morale e la sua profonda umanità lo devo anche alla mia conoscenza del pensiero e della vita straordinaria di Karl Marx, il Moro, come lo chiamava il suo amico Federico Engels in omaggio alla barba e alla chioma nera, che solo in vecchiaia divenne grigia e bianca.

Quanto valore ha la satira che ha per oggetto l'ideologia islamica?
La satira non deve porsi barriere. La sua mission, come usa dire, è liberare il pensiero dai lacci delle ideologie, delle superstizioni, dei pregiudizi, ovvero far ridere e insieme pensare. In questo senso di fronte alla violenza di un'ideologia islamica integralista che pretende di imporre in pieno XXI secolo regole e concetti diffusi già con la violenza quattordici secoli fa, in un contesto culturale, storico e geografico del tutto diverso, la satira è un'arma formidabile. Non a caso i nuovi barbari dell'Isis e i vari integralismi islamici l'hanno individuata e ferocemente colpita come un vero nemico. Ma non bisogna dimenticare che, per quanto oggi le cose siano in gran parte cambiate, anche il cattolicesimo è stato ed è ancora un po' nemico della satira. In breve la satira è combattuta da tutti gli integralismi, le dittature, i fanatismi che lei d'altra parte non può smettere di denunciare e ridicolizzare.

Era peggio essere una volta proletari o è peggio essere oggi precari?
I precari di oggi sono anche loro semplici proletari, ma senza un lavoro fisso, e la condizione del proletario è quella più alienante e infelice della società capitalistica. D'altra parte confrontare la condizione degli operai di una fabbrica con quella dei giovani che lavorano tre mesi in un call center e poi magari fanno i commessi al supermercato per altri due non è semplice. I primi scontano una infelicità quotidiana, ma hanno dalla loro il fatto di vivere una condizione collettiva che li rende più forti e capaci di difendere i loro diritti. I precari hanno lo svantaggio della solitudine e dell'incertezza perpetua, ma anche il relativo vantaggio di vedere l'organizzazione sociale dall'esterno ed essere più facilmente in condizioni di capirne il meccanismo perverso di esclusione. Comunque tra la padella e la brace ogni scelta è dolorosa.

Di che tipo di informazione gli internauti hanno bisogno?
Soprattutto non devono farsi trascinare dall'impressione che in rete ci sia già tutta l'informazione e il sapere di cui hanno bisogno. In realtà la difficoltà è sapersi orientare nella giungla rumorosa delle notizie e delle infinite citazioni di citazioni. Sono convinto che bisogna saper affiancare alla velocità della rete la lentezza formativa della lettura, dello studio approfondito, dell'esperienza diretta.

Peggio Renzi o Berlusconi?
Berlusconi ha segnato negativamente un'epoca nella quale purtroppo siamo ancora immersi. Renzi non è l'uscita da quella stagione, ma solo una sua variante. Il tempo stabilirà quanto avrà contribuito a liberarci del berlusconismo e quanto invece, in modi nuovi, lo avrà consolidato a danno di tutti. Detto questo, le personalizzazioni di fenomeni storici così complicati sono sempre un po' sbagliate.

(prometto che andrò a confessarmi per quest'ennesima eresia) Cosa ti è più piaciuto del periodo e del pensiero fascista e cosa ti è meno congeniale del periodo e del pensiero comunista?
Il fascismo storico e il comunismo, nella sua versione "realizzata", cioè nella sua versione sovietico-stalinista, hanno più cose in comune di quanto sembri e nessuna di queste mi piace. In primo luogo aborro la comune idolatria dello Stato, che si impone come un mostro dominante etico ed estetico sulla vita degli individui schiacciandola e bloccando ogni manifestazione libera del pensiero e dell'azione. Nel fascismo questo Stato-Moloch è "giustificato" da un'idea di Patria Imperiale che più ipocrita e fasulla non si può, mentre nel comunismo di Stalin da un'idea di proletariato retorica e ingannevole, una singolare convergenza che ha regalato al XX secolo guerre e stragi infinite. Se però usciamo dall'analisi storica e andiamo alla radice ideologica dei due "pensieri" o meglio delle due "ideologie" resta una profonda differenza. Il fascismo si regge su una concezione razzista del dominio di un popolo sugli altri, cosa che rende la guerra una necessità e un destino. Al contrario il comunismo ha, almeno idealmente, cioè nell'ispirazione originaria marxiana, una finalità pacifica, di giustizia sociale e libertà. In ogni caso per rispondere alla tua domanda direi che del pensiero fascista potrei apprezzare un certo volontarismo del soggetto, purtroppo annegato in un'ideologia totalitaria che in sostanza lo nega. Del pensiero comunista ho invece sempre combattuto la degenerazione ideologica stalinista e sovietica che lo ha allontanato tragicamente dalle sue radici umanistiche e libertarie.

Di cosa parla "le avventure di Nonno Gramsci"?
Il libro "Vita, imprese e avventure di Nonno Gramsci" è un racconto dei primi decenni della vita di Antonio Gramsci, dalla nascita nelle campagne sarde fino alla formazione del gruppo che avrebbe dato vita nel 1921 al Partito Comunista d'Italia.
I testi sono di un immaginario nipote di Gramsci, Vincenzino (un mio alter ego letterario), le immagini colorate e fiabesche che lo accompagnano sono di Saverio Montella. Il libro cerca di mostrare l'originalità del pensiero e dell'opera di Grasmci, odiato e incarcerato dal fascismo, ma lontano anche dallo stalinismo dominante in URSS, che ne temeva, non troppo diversamente da Mussolini, il pensiero libero e la critica. Ma non è un libro teorico, piuttosto un ricordo affettuoso e familiare di una delle figure rivoluzionarie più pure e nobili della storia italiana ed europea. Come ho scritto nella prefazione l'Italia stessa è in fondo divisa in due grandi famiglie: i "parenti" di Mussolini, caratterizzati dall'avidità, dalla mancanza di scrupoli, dall'odio per la cultura e il pensiero, e i "parenti" di Gramsci, persone semplici e buone, che a costo di ogni sacrificio rifiutano l'ipocrisia dominante e pensano a se stessi come parte di un popolo che ha diritto alla libertà e alla felicità e può conquistarle solo nel rispetto dei diritti e delle caratteristiche di ciascuno.

Che cosa pensi della situazione della Grecia in Europa e di Tsipras?
Tsipras è il giovane leader di una formazione politica della sinistra greca (Syriza) che ha deciso di ribellarsi alla dittatura della finanza e della speculazione internazionale dopo che queste hanno ridotto il popolo greco alla miseria. Una ribellione non facile nell'attuale equilibrio del mercato mondiale dominato e guidato dal grande capitale finanziario. Ma la direzione di marcia è giusta e spero, per i greci e per tutti noi, che abbia successo, pur con tutte le mediazioni e i compromessi che sarà necessario fare.

Cosa manca alla satira contemporanea, e quali sono i principi e i doveri per fare una satira di elevato (o bassissimo) livello culturale??
Alla satira che al momento va più di moda manca l'autonomia, è una satira schiava dei poteri che la pagano e la sopportano, che dunque invece di essere una forza che sprigiona un'energia critica, è una delle forme di cortigianeria moderna. Esempi caratteristici e negativi: il Vauro di Servizio Pubblico e del Fatto e il Vincino redattore del Foglio di Giuliano Ferrara. Entrambi giullari di un potere che se ne serve come accompagnamento "di colore" alle sue falsità e ai suoi perversi giochetti. La satira vera ha invece bisogno di autonomia assoluta, non deve mai scendere a compromessi con i suoi bersagli in alto e in basso.

Cosa pensi di Daniele Luttazzi e cosa pensa lui di Vincenzo Sparagna?
Di Daniele ho un'ottima opinione per la freddezza, il tipo di recitazione moderna, l'ironia implicita ed esplicita delle sue prese in giro. Che poi abbia qua e là copiato battute o trovate altrui lo trovo del tutto secondario. Quello che lui pensa di me non posso dirlo, ma credo, da quanto mi ha detto di persona, che mi stimi e che ami da sempre la satira e lo spirito di irriverente libertà di Frigidaire.
 

IL MALE n.3 marzo 1978 editoriale di Tersite, alias Vincenzo Sparagna, co-direttore ed editorialista de Il Male 1978-1979-1980-1981
IL MALE n.3, marzo 1978

FRIGIDAIRE n.1 novembre 1980. Fondatori: Vincenzo Sparagna, Stefano Tamburini, Filippo Scozzari, Andrea Pazienza, Massimo Mattioli e Tanino Liberatore. Direttore Vincenzo Sparagna
FRIGIDAIRE n.1, novembre 1980

Andrea Pazienza, Pertini. Albo originale del 1983 ideato e prodotto da FRIGIDAIRE
Andrea Pazienza: Pertini. Albo del 1983

Il Lunedì della Repubblica, 1990-1991 Ideato e prodotto da FRIGIDAIRE
il Lunedì della Repubblica n.15, 1991

La piccola Unitò, 2001-2002 Ideata e prodotta da FRIGIDAIRE
La piccola Unità n.3, maggio 2001

FRIGIDAIRE n.237, ottobre 2011 Nuova serie popolare d'élite in edicola in tutta Italia. Direttore Vincenzo Sparagna, coordinamento e grafica di Maila Navarra
FRIGIDAIRE n.237, ottobre 2011

FRIGIDAIRE n.250, febbraio 2015 Nuova serie popolare d'élite in edicola in tutta Italia. Direttore Vincenzo Sparagna, coordinamento e grafica di Maila Navarra
FRIGIDAIRE n.250, febbraio 2015

IL NUOVO MALE n.19, maggio 2014, rivista mensile di satira e idee in edicola in tutta Italia. Direttore Vincenzo Sparagna, coordinamento e grafica di Maila Navarra
IL NUOVO MALE n.19, maggio 2014

IL NUOVO MALE n.24, giugno 2015, rivista mensile di satira e idee in edicola in tutta Italia. Direttore Vincenzo Sparagna, coordinamento e grafica di Maila Navarra
IL NUOVO MALE n.24, giugno 2015

Vita, imprese e avventure di Nonno Gramsci, scritto da Vincenzo Sparagna e illustrato da Saverio Montella, rispettivamente direttore e disegnatore di FRIGIDAIRE. Introduzione di Juan Carlos Monedero, leader del movimento spagnolo Podemos. 001 Edizioni di Torino. Maggio 2015
Il libro illustrato su Antonio Gramsci



Hai predetto lo scioglimento dell'Urss con il falso della Pravda nel 1980 e con quello di Stella Rossa nel 1983. Quali sono le tue previsioni per l'Euro e l'Europa?
L'Europa avrà un futuro positivo solo se riuscirà a liberarsi della schiavitù del capitale finanziario e dell'idea di sviluppo infinito che oggi ne determina tutte le scelte. Per salvarsi come soggetto attivo nel mondo globale deve diventare un centro attivo per una nuova solidarietà tra i popoli, rispettosa di tutte le differenze. In caso contrario la logica della competizione finirà per dissolverla. Lo stesso discorso vale per l'euro, che avrebbe dovuto essere solo l'inizio e non la fine del percorso di unificazione. Molto dipenderà dall'azione dei popoli. Se saranno risucchiati nei gorghi dell'egoismo e del nazionalismo o riusciranno a riconoscersi tra loro come parti di una comune umanità. Qualche segnale positivo c'è, lo dimostrano, pur con i loro limiti, movimenti come Syriza o Podemos, ma tutto è ancora molto confuso e ci sono troppe energie che restano intrappolate in proteste egoistiche e populistiche senza futuro. Se oggi dovessi fare un giornale europeo che anticipasse il futuro lo orienterei sui cambiamenti positivi, non diversamente da come feci con la Pravda o Stella Rossa. Ma non sono sicuro che le cose evolveranno in positivo come auspico.

Vincenzo Sparagna con la falsa Pravda da lui realizzata per le Olimpiadi di Mosca del 1980, pubblicata su IL MALE n.29, del 28 luglio 1980
Vincenzo Sparagna con la falsa Pravda da lui realizzata per IL MALE n.29, 28 luglio 1980

Racconta, se ti va, un fatto, un episodio particolarmente assurdo, accaduto in compagnia di Andrea Pazienza che ricordi con particolare gioia...
I fatti e gli episodi curiosi sono tanti. Ma sceglierne uno, tanto per rispondere alla tua curiosità (legittima del resto) rischia di ridurre la unicità e complessità del rapporto tra me e Andrea che è stato prima di tutto umano, ma anche artistico, politico, estetico. Quello che posso dire è che di tutto il gruppo dei fondatori Andrea è quello che ho sentito sempre più vicino e più amico. Non a caso nacque insieme nel 1985 l'idea della rivista Frìzzer di cui lui volle proclamarsi imprinter e sulle cui pagine inventammo, partendo dai miei disegni che Andrea apprezzava molto, l'Arte Maivista. In quel periodo eravamo stati tutti e due traditi e lasciati dalle rispettive fidanzate e ci lanciammo nella nuova avventura parallela a Frigidaire, con una fame che era nello stesso tempo artistica e amorosa. Fame dalla quale vennero fuori tante storie... d'arte e d'amore, alcune anche sorprendentemente comuni...

FRIZZER 1985-1986, rivista indipendente di fumetti, arte, reportage, satira e invenzioni, ideata da Vincenzo Sparagna e Andrea Pazienza, prodotta da FRIGIDAIRE. A destra un disegno dedica di Andrea Pazienza per Vincenzo Sparagna del 1986 pubblicato su Falsi da Ridere, scritto da Vincenzo Sparagna, edizione Malatempora.
L'Enciclopedia Straordinaria di Frizzer e un ritratto-dedica di Andrea Pazienza del 1986

 

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