La festa dell’accoglienza
di Vincenzo Sparagna - 20-11-2016
Sabato 26 novembre, come ogni anno, celebreremo nella Repubblica di Frigolandia il nostro Thanksgiving Day (Giorno del Ringraziamento). Siamo gli unici in Europa a onorare questa ricorrenza, che da quattro secoli è una festa tradizionale negli USA e in Canada. Il Thanksgiving Day ricorda infatti l'accoglienza generosa che i nativi canadesi riservarono ai padri pellegrini del Mayflower, approdati fortunosamente sulle coste di quella regione dopo un avventuroso e tragico viaggio tra le terribili tempeste dell'Atlantico. Quei pellegrini erano profughi: avevano lasciato l'Europa per sfuggire alle minacce di morte e alle persecuzioni contro il loro integralismo evangelico. Sarebbero morti tutti di fame, ma si salvarono grazie alla generosità dei nativi, che li nutrirono con grandi minestre di zucche e di fagioli (all'epoca sconosciuti in Europa) e li istruirono su cosa coltivare in quelle terre "selvagge e sconosciute". Fu solo grazie a questo aiuto che i profughi poterono ottenere i raccolti abbondanti per i quali nel 1621 decisero di ringraziare Dio ogni anno. Il Thanksgiving Day di quest'anno ha un valore speciale, è un richiamo alla radice profonda del sogno americano che sembra oscurato e dimenticato, visto che l'elezione del miliardario Donald Trump alla presidenza USA è stata ottenuta sulla base di un bieco nazionalismo, agitando lo spettro dell'invasione dei migranti. Cosa davvero paradossale in un paese nato dalla più straordinaria e difficile fusione di razze e culture di tutto il pianeta. Ma il Thanksgiving Day è oggi ancora più importante nella nostra Europa, dove le destre xenofobe e razziste vogliono impadronirsi di un potere cui non sono mai state così vicine dalla caduta del nazifascismo. La verità è che un vento velenoso di odio soffia sul mondo. La crescita del capitalismo globale, pur allargando alcuni benefici del consumismo a paesi che ne erano esclusi, ha in realtà aumentato le distanze tra ricchi e miserabili, prodotto guerre, barbarie e fanatismi che costringono all'esodo centinaia di milioni di persone. Contro questa catastrofe il nostro piccolo e allegro Thanksgiving Day, come quello dei democratici americani, è un appello alla fraternità, un inno alla pace e all'amicizia tra i popoli, che non dimentica le differenze, ma neppure smarrisce la sola via possibile per la salvezza del genere umano: la consapevolezza che viviamo tutti, donne e uomini, piante ed animali, "sotto un unico cielo". Chiunque vorrà venire a festeggiare questa ricorrenza con noi troverà ad attenderlo vini paesani, zuppe di fagioli bianchi, rossi e neri, vellutate di zucca ed altre leccornie che lasciamo alla vostra generosità e immaginazione.
Per fermarsi una o più notti, arrivando prima o partendo dopo, basta acquistare, anche sul posto, il Passaporto 2016 della Repubblica di Frigolandia e avvisarci in anticipo.
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